A te, donna che ieri ho incontrato per la prima volta.
A te, al dolore stampato nel tuo volto livido e smunto.
A te, in quell’immagine di profonda sofferenza.
A te, che dietro lenti scure nascondi le tracce recenti di un ennesimo oltraggio.
A te, a cui è mancato lo sguardo e l’amore di una mamma che ti proteggesse.
A te, così vulnerabile e preda della povertà altrui.
A te, oggi spetta il compito di imparare ad amarti come altri non hanno saputo fare.
A te, oggi spetta l’impegno di aver cura di te e di allontanarti da chi offre un amore malato.
Dr I. Marinucci