La scelta dell’infermiere è guidata da una profonda motivazione professionale legata al bisogno di aiutare l’altro, si tratta di un bisogno così sentito che lo fa quasi sentire al di sopra della patologia e a non averne timore. L’infermiere, grazie al suo bisogno di sentirsi importante e utile per il prossimo dedica la sua vita al guarire o meglio ad aiutare a farlo. Si tratta di una professione che richiede un elevato senso di responsabilità ed abnegazione, ne abbiamo testimonianza in questo preciso momento storico-sociale.
È di questi giorni la consapevolezza che senza tali figure professionali sarebbe stato molto difficile se non impossibile agire in un contesto mondiale di pandemia come quella del Covid-19.
Attività, come quella dell’infermiere hanno ragione di esistere solo nel momento in cui si sente la professione come una mission dove mettersi a contatto con la dimensione umana e sensibile di chi è in difficoltà e sta male.
La motivazione all’aiuto, porta a diventare persone con ottime capacità di visione della realtà, in grado di sopportare tensioni e di esercitare ruoli famigliari, professionali, relazionali senza soggiacerne ed è identificata con propri valori interni quali senso di responsabilità, collaborazione, condivisione, sacrificio, etc che ne potenziano la resilienza abilità umana indispensabile nell’affrontare e mantenere le richieste di una professione come quella dell’infermiere.